La direttiva "Case green", approvata dal Parlamento Europeo il 12 marzo 2024 dopo un anno di trattative, si propone di ridefinire il panorama delle costruzioni europee, con l'obiettivo ambizioso delle zero emissioni entro il 2050. Questa normativa, destinata a essere implementata nel quadro legislativo italiano, rappresenta un'opportunità per il settore delle costruzioni di abbracciare pratiche più sostenibili e rispettose dell'ambiente, in linea con l’accordo di Parigi sul clima del 2015 e con il pacchetto di riforme e regolamenti UE "Pronti per il 55%".
La direttiva, che ha subìto varie modifiche, tra cui obiettivi intermedi meno rigidi, scadenze più estese e una struttura normativa meno restrittiva rispetto alla versione originale precedentemente approvata, oltre a mirare a ottenere edifici privati a emissioni zero entro il 2030, prevede un graduale miglioramento del patrimonio esistente, con l'obiettivo di portare gli immobili dalle classi energetiche F e G alla classe D.
Stando ai dati del Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) al 18 marzo 2024, il totale degli Attestati (APE) per l'Umbria ammonta a 67.495, su un totale nazionale di 5.505.606. Emerge quindi una prevalenza di edifici residenziali, che rappresentano l'86,1% del totale degli APE, rispetto al 13,9% di edifici non residenziali. Le motivazioni per l'emissione degli APE sono diverse, dalle nuove costruzioni ai cambi di proprietà e alle ristrutturazioni importanti.
Tuttavia, nonostante l'impegno verso una maggiore efficienza energetica, i dati evidenziano anche delle criticità. L'Indice di Prestazione Energetica Globale medio per gli edifici umbri mostra una concentrazione significativa nelle classi energetiche F(22,4%) e G(29,4%), indicando prestazioni energetiche inferiori rispetto agli standard ottimali. Questo dato, unito alla presenza di un gran numero di edifici costruiti tra il 1945 e il 1972, suggerisce una tendenza alla diminuzione delle prestazioni energetiche nel tempo.
Per affrontare questa sfida e garantire una transizione verso edifici più sostenibili, riteniamo essenziale come Fillea Cgil Umbria l’adozione di misure concrete e strutturali. La direttiva "Case green" offre un quadro normativo importante, ma è necessario integrarlo con politiche industriali efficaci che supportino le imprese del settore e promuovano investimenti in innovazione e sostenibilità.
Il patrimonio immobiliare efficientato in Umbria attraverso Superbonus e bonus ordinari è attorno al 3% quindi molto è ancora da fare. Secondo il Codacons i lavori di riqualificazione più comuni e che interessano gli infissi, le caldaie, il cappotto termico potrebbero costituire un costo complessivo medio per abitazione che oscillerebbe tra i 35 e 60mila euro, a seconda dei materiali scelti e dell’ubicazione degli edifici.
Per questo riteniamo necessaria una politica lungimirante in grado di facilitare gli investimenti in efficienza energetica che agevoli i condomini in periferia e i redditi più bassi, che adotti meccanismi selettivi semplici e accessibili a tutti, focalizzando tutte le risorse, sia nazionali che europee sulle abitazioni principali con le classi energetiche più basse, una politica che sensibilizzi i proprietari attuali e futuri sulla necessità di rendere meno energivore le proprie abitazioni.
Una politica industriale organica potrebbe costituire un catalizzatore fondamentale e fornire la necessaria stabilità. Una maggiore solidità avrebbe un impatto positivo sulla legalità, la salute e la sicurezza nel settore. Per questo crediamo necessario l’avvio di un confronto costruttivo tra il Governo, le Parti Sociali e i professionisti del settore così da elaborare il Piano Nazionale di Ristrutturazione degli Edifici, da presentare all'Unione Europea a fine 2025, che non è poi così distante.