Non bastano le parole. Non sono sufficienti a spiegare l’orrore di un popolo martoriato, mutilato, senza acqua, cibo o riparo, un popolo allo stremo.
Non bastano i numeri. Secondo le stime più recenti sarebbero oltre 65mila le vittime accertate degli attacchi israeliani. Oltre 200.000 palestinesi morti o feriti, stando invece recenti dichiarazioni dell’ex capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, citato dal Guardian che ha aggiunto: “Non una sola volta nel corso del conflitto, le operazioni militari sono state inibite da pareri legali”.
Ad essere colpiti sono stati e continuano ad essere principalmente donne e bambini.
1581 sono gli operatori sanitari, 252 i giornalisti e 346 i membri dello staff delle Nazioni Unite uccisi a Gaza (Fonte: ONU).
L’esercito israeliano continua a bombardare e demolire. Gaza è ormai un luogo invivibile per chi è riuscito a sopravvivere.
Non ci può essere giustificazione per i crimini internazionali. Non ci può essere giustificazione al genocidio.
Occorrono risposte, occorrono fatti. E quando si parla di fatti arrivano con evidente potenza tutta l’inadeguatezza e l’inerzia del Governo italiano e dell’Unione Europea, che continuano a dare risposte lente, insufficienti, mentre l’orrore si consuma sotto i nostri occhi.
Per questo la Cgil ha proclamato per venerdì 19 settembre 2025 una giornata di mobilitazione nazionale con scioperi e manifestazioni in tutta Italia.
Le strutture regionali e territoriali organizzeranno presidi e iniziative aperte alla partecipazione di tutte le realtà che condividono le ragioni della mobilitazione.
La Fillea Cgil aderisce convintamente annunciando quattro ore di sciopero a fine turno in tutti i luoghi di lavoro del settore.
Intendiamo infatti ribadire la necessità di fermare ogni intervento militare a Gaza, aprire corridoi umanitari, mettere in sicurezza la popolazione civile e proteggere tutte le missioni umanitarie in corso, compresa la Global Sumud Flottilla. Chiediamo la sospensione immediata di ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele fino alla fine della guerra e dell’occupazione della Cisgiordania, il riconoscimento dello Stato di Palestina e l’avvio sotto l’egida ONU di una vera conferenza di pace.
Questa giornata di sciopero e mobilitazione rappresenta la necessaria risposta del mondo del lavoro e non solo. Ma il nostro impegno prosegue: continueremo a lavorare per la pace, in Palestina come in Ucraina, e contro tutte le guerre.
Restiamo umani o almeno proviamo ad esserlo!
In Umbria sono previste manifestazioni sotto le Prefetture di Perugia e Terni alle ore 17.