Si terrà domani, mercoledì 30 luglio alle ore 10, all’Istituto Penitenziario di Perugia Capanne, la cerimonia conclusiva dei percorsi formativi professionalizzanti promossi dal CESF – Scuola Edile di Perugia, nell’ambito del Protocollo firmato nel maggio 2024 con il Nuovo Complesso Penitenziario di Perugia, l’UDEPE e le Parti sociali del settore delle costruzioni, Ance Umbria, CNA Umbria, Confartigianato imprese Umbria, Lega Coop Produzione e Servizi, Fillea Cgil Umbria, Filca Cisl Umbria e Feneal Uil Umbria.
I corsi, uno di muratura per 15 detenuti della sezione maschile e uno di finiture per 11 detenute della sezione femminile, quest’ultimo svolto in collaborazione con Inail Umbria e integrando il progetto “Donne sicure in cantiere”, hanno avuto l’obiettivo di favorire inclusione sociale, reinserimento lavorativo e diffusione della cultura della sicurezza. Il programma, rivolto ai detenuti che hanno scontato una pena o sono ammessi al regime dell'articolo 21 dell’Ordinamento Penitenziario, ha puntato a creare opportunità di formazione concreta, restituire dignità professionale ai partecipanti e, al contempo, rispondere alla carenza di manodopera che il settore edile sta vivendo.
Durante il percorso è stato infatti possibile attivare collaborazioni con le imprese del territorio, pronte a inserire nell’organico gli allievi idonei all’accesso alle misure alternative, e sono state avviate le modalità per la costituzione di una cooperativa femminile di lavori di finitura, offrendo quindi una prospettiva reale di autonomia economica alle partecipanti.
Secondo il rapporto di metà anno dell’Associazione Antigone, che da tempo si occupa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario, quella delle carceri è un’emergenza che appare ignorata, senza alcuna strategia individuata per sanare il sovraffollamento, che per la prima volta colpisce anche gli istituti penitenziari minorili, e per creare misure alternative credibili.
L’emergenza carceraria si protrae da anni e da anni ha eroso la garanzia di condizioni di vita dignitose per chi si trova a vivere in cella. Al sovraffollamento che ha oltrepassato il 134% si aggiunge il caldo estivo rovente che accentua le difficoltà e il disagio effettivo e percepito.
“Riguardo all’edilizia penitenziaria si è parlato più volte della costruzione di nuove carceri – rileva la segretaria regionale Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri - e più recentemente addirittura di container da realizzare in carceri come Rebibbia o Bollate, mentre mancano investimenti in innovazione e umanizzazione del sistema penitenziario.
Il lavoro, se sicuro e dignitoso, rappresenta un potente strumento di inclusione – prosegue Masciarri - oltre che incidere sull’autostima e sul senso di responsabilità. Il percorso congiunto intrapreso ha dimostrato come sia possibile operare positivamente su più fronti: favorire il riscatto sociale delle detenute e dei detenuti, riducendo il rischio di esclusione e di marginalizzazione e rispondere al bisogno crescente di manodopera, attraverso l’acquisizione di competenze professionali spendibili al di fuori dal carcere, creando relazioni umane e di lavoro che possano rappresentare davvero un’alternativa.”
Alla cerimonia interverranno: Antonella Grella, direttrice del Carcere; Walter Verini, senatore della Repubblica; Fabio Barcaioli, assessore all’istruzione, formazione e welfare della Regione Umbria; Andrea Stafisso, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Perugia; Alessandra Ligi, direttrice Inail Umbria; rappresentanti delle Parti sociali del settore edile, presidenza del CESF, docenti e allievi dei corsi.
La giornata prevede anche la consegna degli attestati e la visita al laboratorio di finiture della sezione femminile.