La Regione Umbria ha approvato i criteri per l’assegnazione delle borse di studio destinate agli studenti delle scuole primarie e secondarie per l’anno scolastico 2025/2026. Il finanziamento, pari a 7,69 milioni di euro, è previsto nell’ambito del Programma Regionale Umbria FSE+ 2021–2027.
L’intervento si rivolge alle famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro e prevede importi differenziati in base al grado scolastico.
I beneficiari riceveranno:
Nel caso in cui lo studente utilizzi il trasporto pubblico scolastico, l’importo riconosciuto sarà maggiorato:
L’obiettivo dichiarato del provvedimento è quello di attenuare l’impatto economico delle spese scolastiche, in particolare nei confronti dei nuclei familiari con minori risorse. Il costo del trasporto pubblico rappresenta infatti una delle voci di spesa più rilevanti per molte famiglie.
Il finanziamento si inserisce in un pacchetto di misure che comprende anche i contributi per l’acquisto dei libri di testo e il sostegno alla frequenza dei centri estivi. L’intento è quello di intervenire su più fronti del percorso educativo, anche se ad oggi si tratta di misure eterogenee e con tempistiche e criteri di accesso differenti.
Nel comunicato regionale si evidenzia, inoltre, l’intenzione di affrontare il tema del costo elevato del trasporto scolastico in Umbria, attraverso una revisione strutturale del sistema, condotta in collaborazione con gli assessorati competenti e i gestori del servizio.
“Il provvedimento regionale – dichiara la segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, Elisabetta Masciarri - rappresenta un passo significativo in un momento in cui i costi legati all’istruzione e ai trasporti pesano sempre di più sui bilanci familiari. Stando ai recenti dati dell'Osservatorio nazionale Federconsumatori per ogni studente si spenderanno mediamente quest’anno 1200 euro tra corredo scolastico e libri. Una cifra che non può non mettere in difficoltà le famiglie già alle prese con salari fermi da decenni.
Questo intervento, pur importante, - prosegue Masciarri - non può restare un episodio isolato. Il costante impoverimento della “classe media” causato dalla trentennale stagnazione dei salari non si può colmare solo con misure tampone. E questo è vero sia a livello nazionale che regionale.
Le sfide del futuro per l'Umbria, una regione ad alto tasso di invecchiamento (30% di ultra 65 enni e 10% di ultra 80 enni) e di bassi salari (-13% rispetto alla media nazionale) con giovani laureati che continuano ad emigrare impone un investimento sul welfare che ha bisogno di essere sostenuto.
Le imprese del territorio devono assumere un ruolo attivo in questo contesto, introducendo misure di sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie che non sostituiscano, ma integrino e potenzino le tutele pubbliche. Un esempio concreto viene dal sistema bilaterale dell’edilizia di Perugia e Terni, che grazie alla contribuzione prevista dalla contrattazione collettiva e integrativa, garantisce servizi e sostegni reali alle famiglie. Un modello solido, - conclude la segretaria - che merita attenzione come prospettiva di welfare condiviso”.
Per maggiori informazioni rivolgiti ai funzionari Fillea Cgil Umbria e: