La manifestazione nazionale "La Via Maestra", prevista per il 25 maggio a Napoli, rappresenta un momento significativo di mobilitazione civica e democratica.
Con la partecipazione di 160 organizzazioni e associazioni, tra cui la Cgil, l'evento si propone come un appello per un'Italia e un'Europa orientate verso il futuro, la giustizia e la solidarietà: per la democrazia, per la pace, per il clima, per la giustizia sociale, per il lavoro dignitoso, per dare un futuro sostenibile a questo Paese!
Il corteo partirà da piazza Mancini alle 13:30, percorrendo le strade di Napoli fino a piazza Dante, dove avranno luogo gli interventi dal palco.
“La Costituzione - si legge nell’appello diffuso da ‘La Via Maestra’ - continua ad essere il nostro programma politico. Il nostro Paese ha bisogno di partecipazione, del ruolo delle organizzazioni sociali e sindacali, dei cittadini e delle cittadine che si associano per il bene comune".
Nel corso degli ultimi mesi, la situazione internazionale e nazionale ha mostrato segni di crescente tensione. Il rischio di un conflitto su larga scala sembra aumentare, con zone di crisi che persistono e si espandono, come a Gaza, in Medio Oriente, Ucraina e Sudan.
Parallelamente, i cambiamenti climatici continuano a rappresentare una sfida urgente, con effetti particolarmente gravi su persone, lavoratori e territori più fragili. La transizione ecologica richiede una gestione attenta per garantire equità sociale e un nuovo modello di sviluppo sostenibile. In questo contesto, l'Unione Europea si trova di fronte a sfide significative riguardo al suo ruolo di promotrice di pace e cooperazione, mentre le politiche migratorie sollevano questioni umanitarie.
In Italia, le discussioni sull'autonomia differenziata e l'elezione diretta del Presidente del Consiglio sollevano preoccupazioni riguardo alle disuguaglianze e alla partecipazione democratica. La libertà di informazione e il diritto di dissenso sono essenziali per una società democratica, ma sono fortemente in discussione. Infine, la situazione economica e sociale, con l'aumento della precarietà lavorativa e delle disuguaglianze, richiedono un impegno concreto per migliorare le condizioni di lavoro.
È necessario investire su salute e sicurezza modificando il sistema degli appalti e subappalti che favorisce l'illegalità e allo stesso tempo rafforzare il sistema di welfare, contrastando l'evasione fiscale e promuovendo politiche più eque.
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