Si è appena concluso questo pomeriggio nella sala centrale della Provincia di Perugia il convegno promosso dalla Fillea Cgil dell'Umbria e dall'associazione Nuove Rigenerazioni Umbria per discutere della promozione e valorizzazione del territorio a partire dalle strutture ASP- Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona.
"Sono realtà che pochi conoscono, che rappresentano un modello piccolo su cui riflettere, utile per questioni più grandi " - così introduce il dibattito Mario Margasini, Presidente del comitato scientifico dell'associazione.
Al centro del convegno, che ha visto la partecipazione di figure attive nel mondo sociale, sindacale e istituzionale, lo studio delle strutture nate come strumento di soccorso ai bisognosi e il loro futuro nella realtà pubblica, affinché non restino scheletri di cemento, ma diventino centri di assistenza integrata.
" Questo convegno che precede il Congresso regionale della Fillea Cgil, ci permette di riflettere sul modello di sviluppo che abbiamo in mente.- spiega Elisabetta Masciarri segretaria generale della Fillea Cgil dell'Umbria - Recuperare le risorse già presenti significa evitare una nuova cementificazione, agire sul patrimonio esistente, intercettando nuovi bisogni, creando spazi per studenti, per anziani autosufficienti e non, tutto questo significa efficientare le risorse a disposizione".
Giovanni Granci, Presidente dell'ASP-Bufalini ha spiegato come strutture come quelle in cui opera costituiscono un notevole patrimonio, un patrimonio che può essere messo a disposizione di tutti, ma che rischia di essere svenduto se le istituzioni non danno risposte concrete.
Risposte necessarie anche a chi come lo Spi Cgil di Perugia con Mario Bravi, ritiene che gli anziani non debbano essere lasciati indietro, vittime della privatizzazione sanitaria stisciante e che i fondi europei possano costituire una risorsa per lavorare sull'assistenza domiciliare integrata, creando così lavoro e aiutando i più fragili.
Ed è una mancanza di risposte adeguate quella che sottolineano anche gli studenti dell'UdU di Perugia, rappresentati da Margherita Esposito, che da mesi si trovano ad affrontare il problema della crisi abitativa e a cui la Regione ha risposto lamentando la mancanza di strutture. "C'è stato detto che non c'è patrimonio immobiliare, in realtà il patrimonio va saputo utilizzare, basta pensare a un'alternativa ai modelli esistenti" - afferma Esposito.
Gianni Fiorucci, segretario regionale della Cgil dell' Umbria sottolinea l'importanza del lavoro congiunto del sindacato con la comunità: " Le persone hanno bisogno di risposte, ma le risposte date dalla politica non sono offerte concrete di assistenza e protezione. Condividere con la comunità questo progetto e parlare di una visione di società è fondamentale, ma questa è una volontà che la Regione non ha manifestato, una Regione che ha tante risorse, ma pochi progetti e poca visione ".
A concludere il convegno la neo-eletta Presidente di Nuove Rigenerazioni, Rossella Muroni che evidenzia la necessità di fare rete fra competenze della comunità e territori : "Fare rete per costruire una rappresentanza dei bisogni espressi. Scegliamo un modello di riqualificazione edilizia che tenga conto dei bisogni delle fasce più fragili. Troviamo cluster di cambiamento da sovvenzionare con i fondi pubblici. Nuove Rigenerazioni chiede partecipazione e cessione di potere".
Verso le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona: SCARICA LA BROCHURE