Al protocollo d'intesa per la decarbonizzazione e la difesa occupazionale del distretto del cemento di Gubbio tra aziende interessate, Sindacati confederali e Regione, manca l'adesione del Comune di Gubbio.
Sono momenti concitati questi che vedono il distretto di Gubbio, che coinvolge 1500 addetti tra lavoratori diretti e indiretti, in attesa di capire quali saranno le misure adottate a livello istituzionale per garantire piena occupazione ad un settore che va adattato ai criteri europei di transizione energetica e digitale.
" Chiediamo alle aziende di investire sul territorio - dichiara Gianni Fiorucci, segretario regionale della Cgil Umbria - non solo per mantenere i posti di lavoro esistenti, ma anche per migliorare l'impatto ambientale.
Già a gennaio scorso, insieme alla Fillea Cgil e all'associazione Nuove Rigenerazioni Umbria, ci eravamo fatti promotori di una strategia di sviluppo per il comprensorio eugubino in un'ottica di rinnovamento sociale, economico e ambientale. Nei mesi successivi, numerosi sono stati gli incontri con comunità e istituzioni, incontri che hanno visto importanti aperture al confronto da parte delle aziende, a cui invece fa da contraltare la costante assenza del Comune di Gubbio da ogni conferenza dei servizi indetta negli ultimi anni".
Nell'Accordo quadro sulla decarbonizzazione e transizione energetica del distretto di Gubbio presentato in Consiglio Regionale, si legge l'impegno delle aziende Barbetti SpA e Colacem SpA a dotarsi di nuovi strumenti per intensificare i monitoraggi ambientali delle emissioni, a finanziare l'installazione di monitor che espongano aggiornameni quotidiani dei dati ambientali dell'aria, a dare conto di tutte le valutazioni che l'ente di controllo (Arpa) fornirà a proposito di successivi controlli delle emissioni in atmosfera a seguito dell'utilizzo del CSS (Combustibile Solido Secondario).
Ed è proprio a proposito del CSS, a basse emissioni e più economico del petcoke, che il Comune di Gubbio ha deciso di ricorrere al Tar, contestando l'autorizzazione regionale sull'utilizzo del combustile senza un previo confronto, una richiesta di confronto considerata tardiva dalla Cgil.
" L'uso del CSS può essere valido se corroborato da altri strumenti - prosegue Fiorucci - da adottare in una prospettiva di maggiore competitività del settore, risparmiando energia, riducendo le fonti fossili, utilizzando sistemi di cattura della CO2, avendo come priorità la salute e il benessere dei lavoratori e dei cittadini.
Crediamo nella necessità di un costante rinnovo di richieste e scambio con le istituzioni e le aziende e nel fondamentale rispetto di un cronoprogramma che ci consenta di accelerare i processi di decarbonizzazione degli stabilimenti fino a raggiungere gli obiettivi europei che prevedono un dimezzamento delle emissioni di carbonio entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2050".
L'assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni dichiara di fondamentale importanza l'attivazione di un tavolo istituzionale sui temi relativi al distretto eugubino per lo sviluppo del territorio e dell'intera Umbria e confida nella responsabilità e nell'adesione di tutti i soggetti coinvolti ad un accordo sullo sviluppo del settore cementiero.