Aggiornamento del 28 luglio 2025
La Legge di Bilancio 2025 introduce come misura di sostegno alle famiglie: la Carta Nuovi Nati, un contributo economico una tantum di 1000 euro concesso alle famiglie per far fronte alle spese legate alla nascita o all'adozione di un bambino.
L'importo viene caricato su una carta prepagata nominativa, utilizzabile esclusivamente per l'acquisto di beni destinati all'infanzia presso gli esercizi convenzionati.
Possono beneficiare della Carta Nuovi Nati:
Per accedere al contributo, il nucleo familiare deve avere un ISEE non superiore a 40.000 euro, calcolato al netto dell'Assegno Unico e Universale per i figli a carico.
La domanda per ottenere il bonus potrà essere presentata online, tramite il sito ufficiale dell'INPS oppure rivolgendosi ad una sede Inca del territorio (approfondisci qui).
Prima di inoltrare la richiesta, è fondamentale verificare il proprio ISEE aggiornato (approfondisci qui). Una volta completata la procedura e ottenuta l'approvazione, la carta verrà recapitata al domicilio del richiedente oppure potrà essere ritirata presso un ufficio postale.
La carta prepagata potrà essere utilizzata esclusivamente nei punti vendita convenzionati, sia fisici che online, per l'acquisto di prodotti dedicati all'infanzia, tra cui:
Il contributo sarà valido fino ai tre anni di età del bambino o, in caso di adozione, fino al terzo anno dall'ingresso del minore nel nucleo familiare.
L'INPS con messaggio n. 2345 del 24/07/2025 precisa che è stato esteso il termine per poter fare domanda passando da 60 a 120 giorni dalla data dell’evento (nascita o ingresso in famiglia), così da offrire un margine temporale più ampio per l’invio della richiesta.
Inoltre, per gli eventi avvenuti tra il 1° gennaio e il 24 maggio 2025, e per i quali non è stata ancora presentata la domanda nei precedenti termini, è stata prevista una finestra straordinaria di recupero. In questi casi, sarà possibile inviare la richiesta entro e non oltre il 22 settembre 2025.
Critiche: L'iniziativa della Carta Nuovi Nati, pur rappresentando un aiuto economico immediato, non può sostituire politiche strutturali di sostegno alla natalità. Se il Governo vuole davvero invertire il trend demografico, occorre superare la logica dei bonus e investire in soluzioni di lungo periodo che garantiscano sicurezza economica, lavorativa e sociale ai giovani e alle famiglie.
Per maggiori informazioni contatta i tuoi funzionari Fillea Cgil di riferimento
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